Che Fntastic e Free Radical fossero in difficoltà lo si sapeva da molto tempo. Negarlo era impossibile, soprattutto per Fntastic, visto che il suo attesissimo The Day Before era stato già annunciato nel 2018, aveva raccolto una lista lunghissima di preordini, ma non ha ancora visto la luce. Tuttavia nessuno credeva che si potesse avere questo epilogo, per di più nel giro di poche ore. Eppure è esattamente così: le due software house sono state chiuse per fallimento.
Ufficialmente Fntastic ha spiegato la decisione di chiudere con la mancanza di ulteriori fondi, necessari per arrivare finalmente a rilasciare The Day Before, Free Radical invece ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Fatto sta che tutti gli analisti sono concordi nel ritenere che le cause del fallimento non vadano imputate a una crisi del settore dei videogiochi.
È semplicemente successo che il Covid ha portato a ridisegnare anche le aspettative e i desideri degli utenti. In questo cambiamento i giochi di sopravvivenza, The Day Before, non trovano più l’accoglienza di una volta. Forse perché dopo due anni di pandemia la persone avevano voglia di pensare ad altro, mentre giocavano.
Ha giocato un ruolo, nel fallimento delle due software house, la crescita di complessità, e quindi dei costi di produzione, dei videogiochi. Ormai proporre un prodotto all’altezza richiede investimenti miliardari, e tutti i più grandi produttori stanno tagliando i rami meno redditizi per trasferire le risorse su altri giochi più di successo.
Un altro elemento che sta giocando un ruolo, è il dilagare dei giochi gratuiti, prodotti che hanno come modello di business le revenues basate sulla pubblicità.
Comunque, tornando al fallimento delle due aziende, se la delusione di chi aspettava The Day Before è grande, è ancora niente rispetto a quella che provata dai fan di Time Splitters, preoccupati del futuro del loro videogioco preferito.